Si è visto che il prezzo dell’oro, o meglio la quotazione, varia di giorno in giorno; ma in base a cosa avviene ciò?
Il processo, dal punto di vista tecnico, viene chiamato fixing: si tratta di una quotazione effettuata due volte nell’arco delle 24 ore (alle ore 10 am e alle 3 pm) tramite una procedura con la quale viene fissato il prezzo dell’oro in base alla domanda e all’offerta.
Il fixing è eseguito dalla London Bullion Market Association (LBMA), un’associazione costituita dai principali istituti di credito e banche internazionali, che attualmente vede coinvolte Barclays, Deutsche Bank, Société Générale, Scotia-Mocatta e HSBC.
Vediamo ora come viene eseguita la procedura del fixing, ovvero la quotazione giornaliera dell’oro.
Si tratta di un’operazione di bilanciamento: ogni mattina viene annunciato un prezzo di apertura da parte di chi detiene la presidenza; lo stesso prezzo viene comunicato poi ai membri che in base agli ordini di vendita e acquisto ricevuti dichiarano se sono interessati a quel prezzo. Si continua a contrattare fino a quando non si raggiunge un equilibrio tra domanda e offerta. Raggiunto tale equilibrio, il prezzo è fissato. E’ evidente come a influenzare il prezzo dell’oro siano gli investitori che elevando la domanda portano il prezzo ad aumentare, e allo stesso tempo è rilevante il ruolo delle banche che sapendo quanta richiesta di acquisto hanno, cercano di trarre profitto tramite l’operazione di bilanciamento. Una volta resa nota la quotazione, essa viene diffusa tramite comunicati alle agenzie di stampa e arriva in modo pressoché istantaneo a tutti gli operatori che a loro volta fissano i prezzi di acquisto e vendita al grammo dell’oro puro e delle varie leghe.
L’oro per il quale viene fissato il prezzo con il procedimento di fixing è l’oro puro 24 kt; non si tratta quindi dell’oro dei gioielli o delle monete, che vengono realizzati in lega. Maggiore è la loro purezza, cioè la presenza di oro puro, maggiore sarà la loro quotazione.